Bicicletta in Sardegna, idee cercasi: il potenziale scoperto in RadioBici

, 20 aprile 2012

Il mio giro in RadioBici è finito pochi giorni fa di fronte alla stazione dei treni di Cagliari, diretto verso un aereo, il mezzo di trasporto più inquinante di tutti.

Per compensare al suo utilizzo io e Maurizio ci siamo accordati con un agricoltore locale perché pianti dieci piante autoctone nella regione. Questa logica di scambio emissioni non mi hai mai granché convinto ma è l’alternativa migliore che ci è venuta in mente per redimere a questa piccola macchia in un viaggio che voleva essere quanto più sostenibile possibile, nei suoi spostamenti. D’altronde le scelte a disposizione non sono molte: aspettare un traghetto da Cagliari equivale a un’attesa di giorni (l’unico traghetto per Palermo – prima meta di RadioBici dopo Cagliari – parte una volta a settimana, il venerdì; e, nel mio caso, attenderne uno per il Nord del Paese avrebbe significato perdere almeno due giorni di lavoro, prima di raggiungere Milano).

Di quanto la Sardegna soffra di questa intermittente continuità territoriale ho già scritto; vorrei chiudere con qualche riflessione sul mezzo protagonista di questa avventura giornalistica.

a) La Sardegna ha un potenziale enorme per quanto riguarda il ciclismo e il cicloturismo: presenta pochi dislivelli importanti; offre percorsi lungo costa, a picco sul mare, memorabili e una grande varietà di paesaggi; ha un clima favorevole (unico vero ostacolo, quando soffia forte, il maestrale); garantisce, grazie agli agriturismi e agli hotel a gestione famigliare, una rete di alloggi sparsi nel territorio, con attività ricreative e didattiche. Eppure, la sensazione che abbiamo avuto nel nostro percorso da Olbia a Cagliari, è stata che la bicicletta sia ancora fra gli ultimi pensieri degli amministratori locali. Per raggiungere la campagna di Sassari abbiamo pedalato in una strada a quattro corsie; per uscire da Olbia e raggiungere Golfo Aranci ci siamo trovati in una superstrada senza alcuna corsia di emergenza; diversi automobilisti non hanno minimamente rispettato le distanze di sicurezza dalla RadioBici, mettendoci in pericolo; e così via. Bella eccezione Alghero, con una invidiabile pista ciclabile lungomare, in fase di espansione: è una città che gode di forti ondate turistiche, con evidenti effetti sulla vivibilità di pedoni e ciclisti. Le amministrazioni dovrebbero impegnarsi per generare loro stesse per prime un circuito virtuoso che parta dagli investimenti bike-friendly e arrivi naturalmente ai cicloturisti (che non sono soltanto gli sportivi, anzi). L’assessore regionale al turismo pare si stia muovendo in questa direzione con un bando dedicato, ma non ci ha ricevuti.

b) La situazione dei collegamenti ferroviari è molto critica. Peggiore di quanto si possa immaginare. Una sola linea collega veramente il nord al centro sud della regione; i treni sono piccoli e spesso vecchissimi. In bicicletta non è affatto scontato riuscire a partire, sul treno. Gli scompartimenti dedicati spesso non esistono. Gli investimenti sul fronte intermodalità sono manchevoli in tutto il Paese. Ma la Sardegna ha un estremo bisogno di nuovi progetti che favoriscano il turismo. Allora prendiamo esempio dalla Germania. Perciò: sconti per chi viaggia in bicicletta, vagoni dedicati e comodi per la salita e la discesa, mappe informative per i ciclisti in treno, punti di ricarica per le apparecchiature elettroniche, dismissione dei vecchi vagoni, campagne pubblicitarie mirate al target. In Sardegna verrebbero ciclisti da tutto il mondo.

c) L’impresa di RadioBici è pionieristica, come tale ha in sé qualcosa di epico e romantico. Lo percepisci da come le persone guardano questo tandem, che fa pensare più al futuro che al passato. Lo percepisci da reazioni come queste. L’Italia in bicicletta sta significando prendersi cura delle storie che non si raccontano più: uscire dalle redazioni di Milano o Roma per fare i cronisti di un Paese che è più di quello che si racconta. RadioBici più che a pedali, va avanti a idee. È una metafora. Ma concreta.

Io e Maurizio (che ora sta percorrendo la Sicilia, e poi andrà in Calabria e Puglia) abbiamo deciso di ricomporre la nostra squadra a Roma, sabato 28 aprile, in occasione della manifestazione #salvaiciclisti, che si terrà in contemporanea con Londra. Spero ci sarete. Anche per fare un giro con noi in RadioBici.